30 Novembre 2016

Nuovo tocco di luce per la Sala d'Armi di Arnaldo Pomodoro

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Nel 2000 il museo Poldi Pezzoli di Milano riapriva al pubblico la Sala d’Armi, la quale ospita sino ad oggi una delle più importanti collezioni di armi e armature europee. Il riallestimento della sala e la riprogettazione compositiva era stata affidata al grande scultore contemporaneo Arnaldo Pomodoro, di cui quest’anno si celebrano i 90 anni. Dal 30 novembre 2016 fino al 5 febbraio 2017 Milano vuole rendere omaggio al grande maestro con una grande antologica allestita in più sedi e un percorso tematico che coinvolge l'intera città. La Sala d'Armi, innovativo intervento museografico realizzato da Pomodoro, rappresenta un punto chiave del percorso espositivo e per l'occasione è stata recentemente ulteriormente valorizzata grazie ad nuovo progetto di illuminazione. Il progetto è stato curato dallo studio Ferrara Palladino Lightscape di Milano e firmato dall’architetto Cinzia Ferrara

Il restyling dell’illuminazione globale della sala e delle vetrine espositive, realizzato con sistemi LED Futuro Luce, è stato studiato per dare un maggior risalto alle prestigiose armi ed armature, far emergere ogni singolo dettaglio delle splendide ed affascinanti decorazioni e valorizzare ulteriormente la suggestiva installazione del Maestro Pomodoro.

Per l’illuminazione dall’alto della cosiddetta Scheggia, ovvero l’espositore vetrato centrale, sono stati utilizzati i faretti pL16, posizionati lungo la caratteristica scultura di Pomodoro presente sul soffitto della sala e parte integrante della collezione. Grazie al design minimale e alle caratteristiche tecniche i faretti pl16 si integrano perfettamente con l’opera del Maestro creando effetti scenografici e sofisticati giochi di luce e ombra, che scandiscono solennemente l’esperienza del visitatore all’interno della sala.

correnti longitudinali su cui si imposta la volta e che ospitano trofei e parti di armature sono illuminati da profili Alfa, modelli a scomparsa in leggero alluminio, studiati appositamente per applicazioni in cui il vincolo dello spazio di montaggio è fondamentale.

Lungo i lati della sala, scavate entro nicchie in pietra serena, 12 vetrine contengono gli oggetti più preziosi, illuminati da profili Delta particolarmente adatti per la posa a scomparsa in pareti e pavimenti, permettono di concentrare la luce in un fascio più ristretto per illuminare in radenza le superfici o fornire maggiore flusso dove necessario, creando linee di luce up/down ed effetti scenici d'impatto.

Nelle vetrine espositive di questa sala non sono presenti didascalie accanto ai reperti storici, una precisa scelta progettuale per lasciare grande spazio al rapporto diretto e personale del visitatore con l’incanto di queste vere e proprie opere d’arte: in questo particolare contesto emerge in modo ancor più consistente la luce, senz’altro lo strumento più importante e suggestivo per emozionare il visitatore al cospetto di un silente esercito.